Calò, Eugenio

data di nascita 02 luglio 1906 - 14 luglio 1944
madre Baquis, Lidia
padre Calò, Alberto
luogo di nascita Pisa
luogo di residenza Arezzo
commissione Toscana
organizzazioni e/o formazioni partigiane XXIII Brigata Garibaldi Pio Borri
qualifica RICOMPART riconosciuta Partigiano combattente caduto
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza partigiana
area d'azione Arezzo
regione di attività Toscana
abstract Eugenio Calò residente ad Arezzo, era sposato con Carolina Lombroso, dalla quale ebbe tre figli. Mentre la famiglia era rifugiata a Cascia di Reggello (FI), entrò in clandestinità sui monti del Casentino. Il 13 marzo 1944, la moglie, incinta di un nuovo bambino, e i tre figli vennero arrestati e rinchiusi in campo di concentramento da dove furono avviati al campo di Auschwitz. Eugenio Calò si mise a disposizione di Siro Rossetti comandante delle forze partigiane nell'aretino, divenendone il braccio destro. Faceva parte del II Battaglione della brigata Pio Borri che si insediò tra Arezzo, Monte Favalto, Morra e Città di Castello. Fu al comando di diverse azioni rimaste famose nella regione. Attraversò il fronte per consegnare agli Alleati prigionieri tedeschi. Ritornò in missione nelle retrovie tedesche assieme ad un altro volontario e cadde vittima di un'imboscata tedesca a Molin de Falchi il 14 luglio successivo, lui e il suo eroico compagno, Angelo Ricapito, rimasero uccisi nella strage tedesca che ne seguì a San Polo di Arezzo, due giorni prima della liberazione della città. Calò e Ricapito ebbero la medaglia d'oro alla memoria. Ecco il rapporto informativo del Corpo Volontari della Libertà, Brigata "Pio Borri" sulla morte di Eugenio Calò e dei suoi compagni: "su richiesta del Capitano Connely della Field Security Service, una pattuglia di volontari composta dai partigiani Calò Eugenio, ufficiale addetto ai collegamenti, Ricapito Angelo Comandante di Compagnia, e Praderio Giancarlo partigiano, venne inviata da Cortona (Ar) oltre le linee nemiche sul fronte di Arezzo per raggiungere il Comando della Divisione Partigiani _Arezzo_ dislocate in Molin de Falchi per recare un messaggio contenente gli ordini per l_azione da svolgere al tergo delle truppe tedesche in ripiegamento. Assolto il proprio compito i partigiani suddetti volontariamente si unirono al Comando di Divisione per partecipare con esso alle operazioni richieste con detto messaggio del Comando Alleato. All_alba del giorno 14 luglio, nel corso di un attacco di sorpresa operato da parte di preponderanti forze nemiche contro il suddetto comando, il partigiano Calò Eugenio veniva catturato assieme ad altri ed in seguito trucidato in località San Polo dopo essere stato sottoposto a sevizie di ogni sorta nel vano tentativo di ottenere rivelazioni sull_attività, da lui ben conosciuta, dei partigiani operanti in quella zona". Riconosciuto dalla Commissione Toscana partigiano combattente caduto, Commissario di Divisione, equiparato a Maggiore.
fonti archivistiche e banche dati Archivio Fondazione CDEC, Fondo Antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 3, fasc. 46
Archivio Fondazione CDEC, Collezione "Memoria della Salvezza",Intervista di Tullio Sonnino, Milano 3 dicembre 2012
Archivio Fondazione CDEC, Fondo Censimenti, b. 1, fasc. 3
Archivio privato Tullio Sonnino, Rehovot, Israele
Archivio Centrale dello Stato Ministero della Difesa, Ricompart Toscana, b. 128, Divisione _Arezzo_ (Fondo in riordinamento)
CDEC Digital library - Eugenio Calò
bibliografia Antonio Curina, Fuochi sui monti dell_Appennino toscano, Tipografia Badiali, Arezzo 1957 Gina Formiggini, Stella d'Italia stella di David. Gli ebrei dal Risorgimento alla Resistenza, Mursia, Milano 1970, pp. 283-289 Liliana Picciotto, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia 1943-1945. Ricerca della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Mursia, Milano 2002 Tullio Sonnino, Eugenio Calò, pubblicato in proprio, 2006 Piero Sadun, Genesi di un artista 1938-1948, Catalogo, della mostra svoltasi a Siena, Pinacoteca Nazionale dal 4 settembre 2015 al 10 gennaio 2016 a cura di Anna Maria Guiducci e Maria Mangiavecchi, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze 2016 Liliana Picciotto, Salvarsi. Gli ebrei d_Italia sfuggiti alla Shoah 1943-1945, Einaudi, Torino 2017
Liliana Picciotto, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia (1943-1945), Ricerca della Fondazione CDEC, Mursia, Milano 2002