Dell'Ariccia, Bruno

data di nascita 17 gennaio 1915
madre Di Nepi, Bellina
padre Dell'Ariccia, Samuele
luogo di nascita Roma
luogo di residenza Roma
organizzazioni e/o formazioni partigiane Fronte militare clandestino
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza
area d'azione Roma
regione di attività Lazio
abstract Bruno Dell'Ariccia era già vicino all'antifascismo organizzato, riceveva amici antifascisti nel negozio di cartoleria del padre. Dopo l'8 settembre, lui e il fratello Ernesto, progettarono di recuperare un piccolo arsenale di armi. Conoscevano la caserma dei carabinieri Podgora a Trastevere; il 7 ottobre 1943, penetrarono dal bosco Parrasio senza essere visti, fecero prigionieri i due unici SS di guardia e li rinchiusero in un piccolo deposito. Nel frattempo militari tedeschi armati, entrati dall'ingresso principale, stavano procedendo al fermo dei carabinieri e li stavano radunando nel cortile, i Dell'Ariccia fecero fuggire gli addetti alla fureria, agli spacci e ai depositi. Dopo qualche giorno, lo spirito anticonformista di Dell'Ariccia lo portò anche ad arringare gli altri ebrei, al momento della raccolta dell'oro per pagare la taglia richiesta dai tedeschi, perché non si lasciassero convincere. Purtroppo, il 16 ottobre 1943, correndo a casa del fratello Manlio per avvertirlo che la retata era in corso, assisté, inorridito, da lontano, al suo arresto, assieme alla moglie Ada e ai bambini Lello di due anni e Alba di 9 mesi. Poco dopo, si unì a una banda militare del Fronte Militare Clandestino della Resistenza FMCR con base all'ospedale di Santo Spirito. Il fratello Ernesto cadde vittima di una retata in quell'ospedale e fu deportato ad Auschwitz. Per alcuni mesi, Dell'Ariccia partecipò ad azioni di sabotaggio fino a che, ai primi di febbraio del 1944, ricevette dai suoi superiori l'ordine di cessare l'attività combattentistica per dedicarsi all'organizzazione e alla direzione dei servizi logistici e di assistenza. Dell'Ariccia entrò poi nell'Intelligence assumendo il doppio ruolo di spia per il FMCR infiltrato come militare della Repubblica Sociale Italiana. Si arruolò nell'esercito repubblicano sotto il falso nome di Ferrario Corsetti, persona realmente esistente, ma prigioniero degli inglesi. Per venti giorni, un istruttore lo informò di tutto quanto riguardava la personalità di Corsetti: paese di origine, vita privata, componenti la famiglia, inclinazioni culturali e altro. Come ufficiale, Dell'Ariccia ebbe modo di essere informato sui movimenti delle truppe e di poter trasmettere informazioni militari che altri facevano arrivare ai comandi alleati.
fonti archivistiche e banche dati Archivio Fondazione CDEC, Fondo Censimenti, b. 5, fasc. 25
bibliografia Gina Formiggini, Stella d'Italia stella di David. Gli ebrei dal Risorgimento alla Resistenza, Mursia, Milano 1970, pp. 385-387