Greve, Ludwig
data di nascita 23 settembre 1924
madre Danziger, Johanna
padre Greve, Walter Jesaias
luogo di nascita Berlino
luogo di residenza Saint-Martin-Vésubie
nome di battaglia Louis Gabier
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza
area d'azione Lucca
regione di attività Toscana
abstract I Greve erano una famiglia di commercianti berlinesi. Vista l'impossibilità di continuare a vivere in Germania a causa delle leggi antiebraiche, avevano tentato di lasciare il Paese imbarcandosi sulla nave Saint Louis che avrebbe dovuto portarli in salvo a Cuba. La nave partì da Amburgo il 13 maggio 1939 con a bordo parecchie famiglie ebraiche. Giunta nel porto dell'Avana, le autorità locali proibirono ai profughi di sbarcare. La nave, drammaticamente, fece dietrofront e riportò in Europa i disperati passeggeri che sbarcarono nel porto di Anversa il 7 giugno successivo. I Greve, padre, madre, una bambina di 14 anni, Evelyn, e Lutz che, a quel punto, aveva 17 anni, si spostarono in Francia dove vennero accolti dalle organizzazioni di soccorso ebraiche, ancora funzionanti. Lutz, separato dai genitori, col nome di battaglia di Louis Gabier, si arruolò in una rete della resistenza con base a Limoges, impegnata, tra l'altro a far passare in Svizzera e in Spagna ebrei in pericolo. La famiglia Greve, dopo vari rischiosissimi avvenimenti, giunse a Nizza occupata dalle autorità militari italiane nel febbraio del 1943. Da qui furono assegnati a domicilio coatto a Saint Martin De Vésubie. Per qualche mese, finalmente vissero in pace, fino a che, l'8 settembre 1943, giunse la notizia dell'armistizio tra Italia ed Alleati e il timore per la prossima occupazione della zona da parte tedesca.
Ludwig, "Lutz", Greve, fuggì, con la famiglia, da San Martin Vésubie il 9 settembre 1943, fece la marcia in montagna verso l'Italia con i genitori e la sorella.
Giunsero a Valdieri in Val di Gesso, assieme alla marea di fuggitivi che avevano attraversato le Alpi. Il 18 settembre, venuti a sapere del bando tedesco che imponeva l'auto consegna degli ebrei fuggitivi, si allontanarono rapidamente dal luogo. Vagarono per la montagna sulle alture di Madonna del Colletto tra Valdieri e Festiona in cerca di riparo che, talvolta, veniva loro concesso, talvolta no. Finalmente, a San Michele di Cervasca, trovarono un generoso montanaro, di nome Lorenzo Oliviero, che accettò di accoglierli e proteggerli. Durante un'azione anti-partigiana del gennaio del 1944, i tedeschi lanciarono sul villaggio pezzi di artiglieria. La madre di Lutz, Johanna, rimase gravemente ferita ad un polmone. Il 1 febbraio 1944, i carabinieri di Cuneo si presentarono nella casa di Oliviero per un controllo, trovarono la signora ferita e dolorante, dissero che il marito che era fuori casa. "Si presentasse al comando a Cuneo per ottenere carte annonarie" dissero. Sulla strada coperta di neve, l'indomani, il signor Greve, accompagnato dalla piccola Evelyn, si incammina verso Cuneo. In realtà, anziché aiuto, trovarono un ordine di arresto e non tornarono più. Furono concentrati nella caserma di Borgo San Dalmazzo, trasferiti con altri ebrei nel campo di Fossoli e da lì deportati ad Auschwitz.
Lutz, aiutato dalla Delasem a raggiungere Lucca assieme alla madre ferita, fu ospite, grazie all'interessamento di Giorgio Nissim, della sezione pisana della Delasem, della Casa dei Padri Oblati del Volto Santo. Su invito di don Arturo Paoli, Greve scrisse volantini per gruppi della resistenza, presumibilmente cattolici, in cui si incitavano i soldati tedeschi a disertare. Dopo la liberazione di Lucca fu tra i primi che stabilirono contatti con le truppe alleate per incarico del CLN locale.
bibliografia Liliana Picciotto, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia 1943-1945. Ricerca della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Mursia, Milano 2002
Liliana Picciotto, Dalla fuga alla lotta, ebrei stranieri nella Resistenza italiana. Il caso delle Valli di Cuneo, in Chiara Colombini, Carlo Greppi, (a cura di), Storia internazionale della Resistenza italiana, Laterza, Città di Castello, 2024, pp.214-217
Giorgio Nissim, Memorie di un ebreo toscano (1938-1948), a cura di Liliana Picciotto, Carocci, Roma 2005
Lutz Greve, Un amico a Lucca. Ricordi d'infanzia e d'esilio, a cura di Klaus Voigt, Carocci, Roma 2006
Klaus Voigt, Profughi e immigrati nella resistenza italiana, in "La Rassegna Mensile di Israel", vol. LXXIV, n. 1-2, p. 249
Adriana Muncinelli, Elena Fallo, Oltre il nome. Storia degli ebrei stranieri deportati da Borgo San Dalmazzo, LeChâteau, Aosta 2016
Gilbert Sinoué, Una nave per l'inferno, Neri Pozza, Vicenza 2005
Liliana Picciotto, Dalla fuga alla lotta, ebrei stranieri nella Resistenza italiana. Il caso delle Valli di Cuneo, in Chiara Colombini, Carlo Greppi, (a cura di), Storia internazionale della Resistenza italiana, Laterza, Città di Castello, 2024, pp.214-217
Giorgio Nissim, Memorie di un ebreo toscano (1938-1948), a cura di Liliana Picciotto, Carocci, Roma 2005
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Klaus Voigt, Profughi e immigrati nella resistenza italiana, in "La Rassegna Mensile di Israel", vol. LXXIV, n. 1-2, p. 249
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