Diena, Paolo

data di nascita 16 dicembre 1921 - 11 ottobre 1944
madre Bruno, Elettra
padre Diena, David Giuseppe
luogo di nascita Torino
commissione Piemonte
organizzazioni e/o formazioni partigiane Formazioni Autonome, 1a Divisione Autonoma Alpina, Val Chisone, Formazioni GL, 5a Divisione Alpina GL Sergio Toja
qualifica RICOMPART riconosciuta Partigiano combattente caduto
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza partigiana
area d'azione Valle del Chisone, Valle Pellice
regione di attività Piemonte
abstract Paolo Diena era figlio di David Giuseppe, noto clinico torinese - che deportato dai tedeschi da Bolzano sarebbe stato ucciso nel campo di Flossenburg. Paolo risiedeva a Torino, assieme alla famiglia. Non si sa come, ma Paolo fu considerato non ebreo dalle autorità fasciste, mentre il fratello Giorgio fu considerato, dalle stesse autorità, ebreo e, per questo, radiato dalla scuola pubblica. Probabilmente il dubbio della burocrazia era determinato dal fatto che la madre non era ebrea. Paolo Diena interruppe gli studi per unirsi, con il nome di Paolo Sala, ai partigiani della Valle del Pellice. Entrato in una banda dalla quale si sarebbe poi formata la V Divisione Alpina GL "Sergio Toja", mise la sua preparazione scientifica (si sarebbe dovuto laureare in medicina di lì a poco, tanto che dopo la Liberazione l'Università di Torino gli concesse la laurea "ad honorem") al servizio dei partigiani ed anche dei montanari del luogo. Nella primavera del 1944 il "dottore dai capelli rossi", come lo chiamavano tutti, si spostò in Val Chisone diventando l'ufficiale medico della I Divisione Alpina Autonoma "Adolfo Serafino". Durante i rastrellamenti dell'agosto 1944, che scompaginarono il dispositivo partigiano delle valli del Chisone e della Germanasca, Diena, esponendosi a gravissimo rischio personale, riuscì a portare in salvo i feriti affidati alle sue cure, celandoli in grotte ed anfratti e approvvigionandoli per lungo tempo. Nell'ottobre del 1944, mentre i nazifascisti si preparavano ad altri rastrellamenti nella zona, Paolo Diena decise di accompagnare sino all'ospedale di Torre Pellice, per farlo medicare convenientemente, un partigiano suo amico, Remo Raviol, gravemente ferito all'occhio sinistro da una scheggia di granata. Accompagnato il ferito, che aveva gli occhi bendati, per i sentieri della montagna sino a destinazione, Paolo tornò in valle e si fermò per la notte, con altri partigiani, in un rifugio di Cotarauta. Al mattino i tedeschi assalirono il posto e ci fu un disperato tentativo di fuga: Diena fu abbattuto con due colpi di fucile. Il fratello Giorgio Leone Diena - che si distinse nella Resistenza come comandante di distaccamento e poi come commissario della Brigata "R. Besana" della 2a Divisione Alpina GL del Cuneese - ha avuto modo di ricordare così "il dottore dai capelli rossi": «Era un giovane di grande umanità. Non era salito in Val Chisone per fare la guerra (era un obiettore di coscienza), ma per aiutare e prestare assistenza ai feriti. Per questo divenne mitica la sua infermeria. Di solito i ricoverati erano 10-12. Non solo bisognava tenerli puliti per evitare le infezioni, ma anche pensare a procurarsi il cibo occorrente. Difatti sovente Paolo cercava, fin nella piana, medicine e alimenti». Ora, nel comune d'Inverso Pinasca, una lapide ricorda: "Su questi monti / al compimento ormai / di un ultimo atto / di fraterno solidale amore / PAOLO DIENA / combattente della libertà / suggellava / con il dono di se stesso / la luminosa giornata della sua vita terrena".
fonti archivistiche e banche dati Archivio Fondazione CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 7, fasc. 123
CDEC Digital library - Paolo Diena
bibliografia Gloria Arbib, Giorgio Sechi, Italiani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza in Piemonte 1943-1945, Zamorani, Torino 2011, pp.128-129
Gisella Gervasio e Manuela Rondoni, Gli elenchi della vergogna, in Maura Baima, Luciana Manzo, Fulvio Peirone (a cura di), Torino tra leggi razziali e resistenza civile, Archivio Storico della Città di Torino, Torino 2019, p.250
Marco Bermond, In memoria di Paolo Diena caduto per la libertà, s.n.t.
Liliana Picciotto, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia 1943-1945. Ricerca della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Mursia, Milano 2002
Ada Gobetti Marchesani Prospero, Diario partigiano, Einaudi, Torino 1956
Alberto Cavaglion, Per via invisibile, il Mulino, Bologna 1998