Herman, Marco

data di nascita 15 ottobre 1927
madre Laien, Sonia
padre Herman, Nafatalì
luogo di nascita Leopoli
luogo di residenza Leopoli
organizzazioni e/o formazioni partigiane Brigate Garibaldi. 4a Divisione Garibaldi Piemonte, 49a brigata D.Viano, OSS - Office Strategic Services. Missione POM
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza
area d'azione Torino, Canavese
regione di attività Piemonte
abstract Marco Herman era primogenito di una famiglia povera di Leopoli. Quando fu istituito il ghetto nazista a Leopoli, lui stesso e il fratello minore Michele, riuscirono a rimanerne fuori con l'intento di trovare del cibo da portare, di soppiatto, alla famiglia. Un giorno tornando, non trovarono più la famiglia. Gironzolavano nei pressi di un comando militare italiano che faceva parte dell'ARMIR, l'armata mandata nella primavera del 1942 da Mussolini a dar manforte ai tedeschi nell'invasione della Russia. I soldati erano gentili con i ragazzini che elemosinavano un tozzo di pane. Il fratellino Michele venne fermato e interrogato. Marco che era con lui, riuscì a fuggire e non vide mai più suo fratello. Marco venne a sapere che i soldati italiani stavano preparandosi al rimpatrio. Il capitano della guarnigione acconsentì a portarlo con sè. Alla frontiera di Tarvisio, Marco produsse il suo documento falso. Non disse a nessuno di essere ebreo. Quando venne l'8 settembre 1943 e lo sfascio dell'esercito italiano, un soldato di nome Giovanni Ferro gli promise di portarlo con se a casa sua a Canischio di Cuorgnè, nel Canavese. Ma i militari tedeschi circondarono i militari italiani e li avviarono su tradotte dirette in Germania. Marco decise di buttarsi dal treno non senza aver preso in consegna l'indirizzo di Ferro e un biglietto di saluto da consegnare di persona ai suoi parenti. Faticosamente arrivò a Cuorgnè e fu accolto dalla famiglia Ferro come un figlio. Nel giugno del 1944, Marco si aggregò ad una formazione di cecoslovacchi decisi a unirsi ai partigiani. Il primo settembre 1944, fu chiamato a partecipare ad una missione dell'OSS, denominata POM, per accogliere lanci alleati. Il comandante della missione era Giorgio Segre detto Gigi. Incontrò anche Luciano Servi che poi , finita la guerra, rivide negli uffici milanesi per l'emigrazione clandestina in Palestina, territorio dove anche lui si stava dirigendo. Concluse la missione e poi si spostò in Val di Susa, aggregandosi alla 113a Brigata Garibaldi. Dopo la guerra, Marco Herman emigrò in Israele, dove fu tra i fondatori di Lohamei Haghettaot, il kibbutz intitolato ai Combattenti dei ghetti. In archivio CDEC è presente un corposo carteggio di Marco con i fratelli Ezio e Elio Novascone di Cuorgnè.
fonti archivistiche e banche dati Archivio Fondazione CDEC, Fondo Antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 10, fasc. 193
Archivio Fondazione CDEC, Fondo Archivio della memoria, Intervista di Liliana Picciotto a Marco Herman, Lohamei Haghettaot, 24 aprile 2008
CDEC Digital library - Marco Herman
bibliografia Piero Malvezzi, Marco Herman, Un ebreo polacco partigiano in Piemonte, in "Il movimento di liberazione in Italia", n.5-6, settembre-novembre 1956
Marco Herman, Diario di un ragazzo ebreo, L'Arciere, Cuneo 1984
Marco Herman, Dalle Alpi al Mar Rosso, Giuntina, Firenze 2004