Loewenthal, Enrico

data di nascita 29 marzo 1926
madre Falco, Ida
padre Loewenthal, Edoardo
luogo di nascita Torino
luogo di residenza Torino
nome di battaglia Ico
commissione Piemonte
organizzazioni e/o formazioni partigiane Brigate Garibaldi. 2a divisione Piemonte, 11a brigata, Autonome. 87a Brigata autonoma Valle d'Aosta, Banda Bracchiello, Giustizia e Libertà - GL. Colonna Renzo Giuia
qualifica RICOMPART riconosciuta Partigiano combattente
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza partigiana
area d'azione Valli di Lanzo, Valle d'Aosta
regione di attività Piemonte
abstract Enrico Loewenthal era figlio di padre tedesco che risiedeva a Torino per ragioni di lavoro. Dopo l'emanazione delle leggi antiebraiche, la vita famigliare si ripiegò sempre più su se stessa; nel 1939, il padre, che già aveva perso la cittadinanza tedesca, perse anche quella italiana. L'8 settembre del 1943 Enrico, con padre, madre e fratello, dopo aver avuto documenti falsi dal generoso funzionario comunale, conte Antonielli d'Oulx, si trasferì a Martassina, frazione di Ala di Stura in Val di Lanzo. Là si stavano costituendo i primi gruppi partigiani. Il ragazzo, ancora diciassettenne, si procurò un fucile e salì sopra Ceres unendosi al primo nucleo che sarà chiamato 11a Brigata Garibaldi. Loewenthal partecipò alla grande avventura della zona libera della Valle di Ala di Stura dove i partigiani si dettero una struttura di governo considerando il proprio territorio, libero. Nell'agosto del 1944, i fascisti isolarono le Valli di Lanzo. Il treno che serviva le valli fu bloccato, i partigiani e i civili si trovarono a soffrire la fame. Poi tedeschi e fascisti attaccarono, una alla volta, la Valle d'Ala e le valli laterali, la Val di Susa fino alla Val Locana. I partigiani dovettero ritirarsi in Francia passando dal Col d'Arnas. I francesi si dimostrarono ostili. Una buona parte del gruppo rimase in Francia, anche se maltrattato e internato dagli ex nemici, mentre Enrico, con 40 compagni, tornò indietro. Trovarono la desolazione: la valle era in mano nemica, il comandante delle Brigate Garibaldi delle valli di Lanzo, Battista Gardoncini e il suo collaboratore, Pino Casana, erano stati fucilati a Torino. Gli uomini si dispersero. Gli fu proposto di staccarsi dalle formazioni Garibaldi e di passare alle formazioni Giustizia e Libertà che promanavano dal Partito d'Azione. Si unì alla nuova formazione chiamata Colonna Renzo Giuia. Gli Alleati erano intanto sbarcati in Provenza. Loewenthal propose al suo comandante di dirigersi verso la Francia camminando per un centinaio di chilometri e di incontrare gli Alleati. Era la fine di novembre del 1944. Questa volta le cose andarono meglio che in precedenza. Furono accolti bene, rifocillati, rivestiti e armati. Il 20 febbraio 1945, mentre era con i suoi genitori a Martassina, ricevette un messaggio del comandante Cavallero che gli propose di prendere il comando del 9° Battaglione in Val d'Aosta. Loewenthal accettò subito pur non conoscendo la Val d'Aosta e non avendo nessun contatto con gente del luogo. Fu destinato alla Val del Gran San Bernardo. Là prese contatto con le bande a lui destinate di una ventina di persone ciascuna. Erano i due distaccamenti del 6° Battaglione, il Veland e il Falère della 87° Brigata Emilio Chanoux. Fece, anche in Valle d'Aosta, la vita grama del partigiano, di nuovo, a corto di munizioni e di armi. Durante quel periodo fece prigionieri due tedeschi che salvò e lasciò andare liberi. Dopo la guerra, ebbe occasione di rincontrare uno di loro, del quale divenne anche amico.
fonti archivistiche e banche dati Archivio Fondazione CDEC, Fondo Antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 12, fasc. 246
Archivio Fondazione CDEC, Fondo Memoria della salvezza, Intervista di Liliana Picciotto a Enrico Loewenthal, Rivoli XXX
CDEC Digital library - Enrico Loewenthal
bibliografia Gloria Arbib, Giorgio Secchi, Italiani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza piemontese 1943-1945, Silvio Zamorani editore, Torino 2011, pp.92-93
Gisella Gervasio e Manuela Rondoni, Gli elenchi della vergogna, in Maura Baima, Luciana Manzo, Fulvio Peirone (a cura di), Torino tra leggi razziali e resistenza civile, Archivio Storico della Città di Torino, Torino 2019, p.205
Enrico Loewenthal, Mani in alto, bitte. Memorie di Ico, partigiano, ebreo, Zona, Arezzo 2015
Chiara Colombini (a cura di), Giulio Bolaffi. Partigiani in Val di Susa. I nove diari di Aldo Laghi, Franco Angeli, Milano 2014