Weiller, Guido

data di nascita 11 agosto 1925
madre Coen, Maria
padre Weiller, Augusto
luogo di nascita Milano
luogo di residenza Milano
nome di battaglia Guido
commissione Lombardia
organizzazioni e/o formazioni partigiane Formazioni Autonome, Brigata d'Assalto Patrioti Valle Strona
qualifica RICOMPART riconosciuta Partigiano combattente
Attività dopo l'8 settembre 1943 Resistenza partigiana
area d'azione Verbano-Cusio-Ossola
regione di attività Piemonte
abstract Guido Weiller residente a Milano frequentò la scuola ebraica di Via Eupili. Dopo l'8 settembre, riparò con madre, padre e sorella a Omegna sul Lago d'Orta e dopo poco a Quarna Sopra. Dopo qualche settimana, Guido si aggregò alla brigata partigiana comandata da Filippo Beltrami che offrì protezione a tutta la famiglia, il giovane era furiere della formazione, il padre l'economo. Agli inizi del 1944, la famiglia venne accompagnata in Svizzera attraverso la Bocchetta Alta di Bognanco in Val d'Ossola da un partigiano, il viaggio fu molto penoso, la madre ebbe 4 dita congelate, la sorella una bronchite e il padre una lacerazione al braccio, infettata. Si salvarono per miracolo. Guido continuò ad operare con la formazione partigiana spostandosi continuamente nelle vallate laterali dell'Ossola fino ad arrivare sopra Malesco ove si verificò una perdita di contatto con il comando della formazione. La sua squadra si era attestata a Premosello nel fondo valle per poi spostarsi nella Val Grande senza guide e senza carta topografica. Si ammalò, così come successe ad un altro partigiano di nome Giuseppe, sergente dell'VIII armata che operava nella sua formazione. Ricevettero l'ordine dal CLN che aveva autorità sull'Ossola, sul Mottarone e la costa ovest del Lago Maggiore, di passare il confine e rifugiarsi in Svizzera. Furono accompagnati da un partigiano esperto della zona, con una marcia di 12 ore e passarono il confine a Monadello-Canedo. Nel frattempo, si era verificato un mortale attacco nazi-fascista all'accampamento di Megolo dove era di stanza il capitano Beltrami. 12 partigiani furono uccisi in combattimento il 13 febbraio 1944. Guido Weiller fu accolto nel campo studi di Trevano dove terminò il liceo e passò gli esami di maturità scientifica. Dopo la guerra fu giornalista presso il giornale comunista l'Unità e ingegnere industriale presso grandi aziende.
fonti archivistiche e banche dati Archivio Fondazione CDEC, Fondo Censimenti, b. 4, fasc. 17
Archivio Fondazione CDEC, Fondo Antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b.20, fasc.455
CDEC Digital library - Guido Weiller
bibliografia Guido Weiller, La bufera. Una famiglia di ebrei milanesi con i partigiani della Val d'Ossola, Giuntina, Firenze 2002
Guido Weiller, Il mio "Guglielmo Tell". Rifugiati in Svizzera 1944-1945, s.i.t., Milano 1998
Mauro Begozzi, Il signore dei ribelli. Filippo Maria Beltrami tra mito e storia. La Resistenza nel Cusio-Ossola dal settembre 1943 al febbraio 1944. D'Ossola 1991, parte: Guido Weiller. Intervista rilasciatami a Sesto San Giovanni il 26 febbraio 1988, pp.185-217
Renata Broggini, La frontiera della speranza. Gli ebrei dall'Italia verso la Svizzera 1943-1945, Mondadori 1998, pp.309-316