Marco Herman

Nato a Leopoli, cresciuto tra il ghetto e la città, venne aiutato dai soldati italiani a fuggire in Italia, dove per la sua conoscenza delle lingue venne reclutato dall’OSS per collaborare con i partigiani.

Marco Herman nacque il 25 ottobre 1927, primogenito di una famiglia povera di Leopoli. Il padre era cappellaio, e abitavano tutti in un’unica stanza che fungeva anche da laboratorio. Nel suo libro Marco ci racconta dell’invasione tedesca, della fame, del freddo, delle retate contro gli ebrei, e del Ghetto, da cui lui e il fratello erano riusciti a rimanere fuori, continuando a dare un aiuto alla famiglia rimasta all’interno.

Quando aprii l’uscio il mondo parve crollare intorno a me: mio padre era seduto sul letto, con il capo fra le mani, e non c’era nessun altro. “E mamma”? chiesi “e le bambine?”. Non rispose. Allora capii. Michele ed io posammo la testa sulle sue ginocchia. Solo quando sentii la sua mano sul mio capo scoppiai a piangere e piangemmo tutti e tre. Il giorno dopo ritornammo per fargli un po’ di coraggio, ma trovammo l’appartamento vuoto. Avevano preso anche papà. Alla fine del 1942 non avevo più nessuno da andare ad aiutare nel ghetto.

I due fratelli dormivano in una cantina fredda e buia, con il continuo rischio di essere fermati. Di giorno, per trovare qualcosa da mangiare, gironzolavano da un cortile all’altro, nelle chiese, o nei dintorni di un comando militare italiano.

Durante uno di questi giri per la città suo fratello Michele venne fermato e interrogato. Marco non lo rivide mai più. Rimasto solo, l’unica soluzione era partire con gli italiani, che si preparavano a tornare in patria. Il capitano della guarnigione aveva accettato di aiutare lui e alcuni orfani russi e polacchi, dando loro qualche vecchia divisa per camuffarsi durante il viaggio.

In stazione, passammo davanti alle SS di guardia, tre soldati italiani davano la mano a tre bambini, ma nessuno ci fermò. Avevo il cuore in gola dall’emozione. Poi la locomotiva fischiò e il treno si mosse.

Attraversarono la Cecoslovacchia, la Germania, l’Austria, giungendo infine alla frontiera di Tarvisio. Lì Marco esibì il suo documento falso, su cui era riportato il nome Marco Vladimiro Ilkow. Dopo l’8 settembre la situazione si complicò di nuovo.  

Il comandante convocò i militari che erano disposti a prendersi cura di uno di noi ragazzi fuggiti dalla Polonia, consegnò a ciascuno qualche centinaio di lire e un ragazzo. Io fui preso sotto la protezione di Giovanni Ferro. Verso sera giungemmo a Mestre. Là incontrammo soldati tedeschi armati che ci circondarono e ci arrestarono. Gli italiani, dopo la dichiarazione di armistizio, erano diventati per i tedeschi, nemici, e andavano puniti con la deportazione in Germania.”

Marco e Giovanni Ferro furono così costretti a salire su un treno scortato dai tedeschi. Con loro c’era anche Silvio Vassili, uno dei ragazzini russi.

Con Silvio, decidemmo che, a qualsiasi costo, non saremmo andati in Germania, l’unica speranza consisteva nella fuga. Giovanni e Luigi, il soldato protettore di Silvio, scrissero lettere di saluto ai loro genitori invitandoli ad accoglierci come figli, ci diedero poi istruzioni necessarie per raggiungere le loro case. Ci buttammo dal vagone poco prima di Verona, mentre il treno rallentava”.

Con l’aiuto dei ferrovieri i due ragazzi riuscirono a salire prima su un treno per Milano, e poi su un altro diretto a nord-ovest.

Io dovevo proseguire fino a Canischio di Cuorgnè, a casa del mio amico soldato Giovanni Ferro. Vi giunsi con grande fatica. Fui accolto dalla famiglia Ferro come un figlio, dormivo nel letto di Giovanni, aiutavo i suoi genitori nei campi”.

Lì Marco venne iscritto al collegio Giusto Morgando dei salesiani, per continuare gli studi.

Nel giugno del 1944, mentre pranzavo in casa della mia nuova famiglia a Canischio, vidi dalla finestra un camion carico di soldati e una mitragliatrice, mi accorsi subito che non erano tedeschi e allora, malgrado le proteste dei miei protettori Ferro, andai in paese a vedere di che cosa si trattava. Vidi un gruppo di giovani italiani armati che salutavano calorosamente i nuovi arrivati. Gli italiani non riuscivano a farsi capire e i due gruppi cercavano di comunicare a gesti. Erano militari cecoslovacchi arruolati dai tedeschi per fare la guardia agli impianti di interesse militare, ma ora intendevano disertare e unirsi ai partigiani. Mi offrii come interprete e fu così che, a 16 anni, entrai a far parte della resistenza italiana. I miei compagni erano della 49° Brigata d’assalto Garibaldi.

In seguito a Herman fu chiesto di riparare una radio trasmittente lanciata da un aereo alleato assieme a due paracadutisti dei servizi segreti americani. Uno di loro era Luigi Segre. Herman, grazie alla sua conoscenza delle lingue, venne reclutato dall’OSS (Office of Strategic Services), per la missione denominata POM.

Compito di questa era dare informazioni di interesse militare nella zona, trasmettere le richieste di armi da parte dei partigiani e provvedere al recupero dei lanci.

Nel novembre del 1944, trasferimmo la radio trasmittente in una cascina ad alcuni chilometri da Giaveno, non lontano da Torino. Avevo una carta di identità falsa con la quale viaggiavo spesso in treno per andare a Torino dove il capo della missione, Segre, si era sistemato. Gli portavo messaggi e ne prelevavo altri. Li scrivevo su fogli di carta sottilissimi, tipo cartine delle sigarette, facili da nascondere nelle calze o nei guanti, che potevo “perdere” in caso di pericolo.”

Dopo la Liberazione, appena la strada per Torino fu libera, Marco fu richiamato da Segre. Il 10 maggio i membri della missione POM si recarono a Firenze, dove c’era la sede centrale dell’OSS. La guerra era finita.

Ma io, pensò Marco, il militare Marco Ilkov come mi ero chiamato fino a quel momento secondo i miei documenti falsi polacchi, l’ebreo Marco Herman nella realtà; il ragazzo che ero stato, l’uomo che rapidamente ero divenuto, che cosa speravo?

Dovevo tornare a casa a vedere se qualcuno dei miei era ancora vivo. Ci misi qualche mese per giungere a Leopoli. Passai là il mio diciottesimo compleanno. Di tutta la mia famiglia ero rimasto io, unico ed ultimo.

Poco dopo, decisi di trasferirmi in Israele. Tutto quello che volevo era cambiare lo zaino con un armadio.

Su una collina dalla quale si godeva una vista meravigliosa sul golfo di Haifa sorgevano alcune capanne di legno e un gruppo di tende, dal quale nacque il kibbutz Lohamei Haghettatot, là costruii la mia nuova vita.

Marek in Israele, 1949

La città di Leopoli

Biografia dattiloscritta di Marco Herman

Marek (fila centrale, secondo da destra) dopo la guerra, con gli altri sopravvissuti del movimento giovanile Dror

Porto Ceresio, 1934

Documenti del CLN su Marco Herman

Cartolina con il lago di Tiberiade il Kibbutz di Degania

Collegio Salesiano Morgando a Cuorgné

Canischio

Kibbutz Lohamei Hagetaot

Disegno su Meridiano 12, 1982

Glossario

Auschwitz

Luogo in Polonia dove sorse il campo di sterminio per gli ebrei di tutta l’Europa occidentale, dotato di impianti sia di assassinio tramite gas velenoso e sia di smaltimento dei cadaveri. Auschwitz fu anche campo di punizione per oppositori politici e per prigionieri di guerra russi del cosiddetto Terzo Reich

Bolzano

Luogo dove sorse il campo di polizia e transito per prigionieri, ivi rinchiusi per punizione, o in attesa di deportazione verso Auschwitz, se ebrei, o verso i campi di concentramento della Germania nazista, se oppositori politici

Brigate Autonome

Formazioni militari della Resistenza organizzate su base non partitica facenti riferimento al cosiddetto Regno del Sud impersonato da Vittorio Emanuele III e dal generale Pietro Badoglio, Primo ministro dopo l’arresto di Mussolini

Brigate Fiamme Verdi

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del partito della Democrazia Cristiana, particolarmente attive in Lombardia

Brigate Garibaldi

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del Partito Comunista Italiano facenti riferimento al CLN

Brigate GL (Giustizia e Libertà)

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del Partito d’Azione facenti riferimento al CLN

Brigate Matteotti

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del Partito Socialista Italiano facenti riferimento al CLN

Brigate Osoppo

Formazioni militari della Resistenza organizzate su base pluripartitica, con prevalenza del partito della Democrazia Cristiana, particolarmente attive nel Friuli-Venezia Giulia

CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)

Organo centrale politico di direzione della Resistenza contro il fascismo e il nazismo costituito dai partiti antifascisti

CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia)

Organo centrale politico della Resistenza contro il fascismo e il nazismo, creato dopo la liberazione di Roma e pertinente solo alle regioni settentrionali d’Italia

CVL (Corpo Volontari della Libertà)

Struttura militare di coordinamento della Resistenza, operativa dal 9 giugno 1944, con sede a Milano e facente riferimento al CLN

DELASEM (Delegazione Assistenza Emigranti)

Organizzazione di assistenza ebraica in favore dei profughi ebrei, creata nel 1939 dall’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, passata in clandestinità dopo l’8 settembre 1943

FMCR (Fronte Militare Clandestino della Resistenza)

Struttura militare che raccoglieva ufficiali e soldati del regio esercito sbandati dopo l’8 settembre 1943, guidati dal colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo, una delle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944

Fossoli

Luogo nel circondario della città di Carpi dove sorse il campo di polizia e di transito per ebrei destinati ad essere deportati verso Auschwitz. Fu anche il campo per prigionieri politici destinati ad essere deportati nei campi di concentramento della Germania nazista

Fronte della gioventù

Organizzazione giovanile della Resistenza su base interpartitica progettata da Eugenio Curiel, coadiuvato da Gillo Pontecorvo

Gruppi di Difesa della Donna GDD

Formazione interpartitica di donne resistenti, costituita a Milano nel novembre del 1943

Gruppi di combattimento

Unità militari dell’esercito cobelligerante italiano attive al fianco degli Alleati e nate dalla riorganizzazione del regio esercito scompaginato l’8 settembre del 1943

JOINT (Jewish Joint Distribution Committee)

Organizzazione di soccorso ebraica statunitense che inviava fondi nell’Europa occupata dalla Germania nazista per soccorrere ebrei in pericolo

Linea Gotica

Seconda linea fortificata per la difesa delle armate tedesche, che tagliava l’Italia per traverso da Massa Carrara sul mare Tirreno a Rimini sul mare Adriatico. A Nord: i tedeschi, a sud gli Alleati che avanzavano

Linea Gustav

Prima linea fortificata per la difesa delle armate tedesche che tagliava in due l’Italia. La linea andava dal Mar Tirreno al Mar Adriatico iniziando dal confine tra Campania e Lazio fino a Ortona. Fu disposta da Hitler il 4 ottobre 1943

Organizzazione TODT

Ente di costruzione di ponti e trincee che operò dapprima in Germania e, in seguito, in ogni Paese occupato dalla Germania nazista. Todt è il cognome dell’iniziatore dell’ente

OSS (Office of Strategic Services)

Servizi segreti statunitensi operanti nel periodo della seconda guerra mondiale nei territori nemici

PCI

Partito Comunista Italiano facente parte del CLN e, più tardi, anche del CLNAI

PdA

Partito d’Azione facente parte del CLN e, più tardi, anche del CLNAI

PLI

Partito liberale Italiano facente parte del CLN e, più tardi anche del CLNAI

PSI

Partito Socialista Italiano facente parte del CLN e, più tardi anche del CLNAI

Ricompart

Riconoscimento qualifiche per le ricompense ai partigiani, fondo documentario conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato

Risiera di San Sabba

Sorto a Trieste, fu campo di polizia e di transito per ebrei arrestati nell’Italia nord-orientale destinati ad Auschwitz; fu anche campo di prigionia per oppositori politici della Venezia Euganea, della Venezia Giulia e della Slovenia

RSI

Repubblica Sociale Italiana. Stato fantoccio collaborazionista con la Germania nazista, esistito nell’Italia centrosettentrionale dal settembre del 1943 all’aprile del 1945. La sua capitale era Salò sul Lago di Garda, la sua guida era Benito Mussolini

SIM

Servizio Informazioni Militari

SOE

Special Operations Executive (servizi segreti britannici operanti nel periodo della II guerra mondiale)

Zona d’Operazione Litorale Adriatico

Territorio staccato amministrativamente dall’Italia e annesso al cosiddetto Reich tedesco, corrispondente alle province di: Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume (oggi Croazia) e di Lubiana (oggi Slovenia)

Zona d’Operazione Prealpi

Territorio staccato amministrativamente dall’Italia e annesso al cosiddetto Reich tedesco, corrispondente alle province di: Trento, Bolzano e Belluno