Franco Valabrega

Fondatore del movimento antifascista M.U.R.I., mandato al confino in Molise, si unì alla 11° Brigata Garibaldi Torino della 2° Divisione Piemonte, con sede a Mondrone, in alta Val di Lanzo.

Franco Valabrega nacque l’11 agosto 1917 in una famiglia della piccola borghesia ebraica torinese. Frequentò il liceo classico Gioberti dove conobbe quello che diventerà il suo grande amico: Dino Giacosa. Nel 1937, insieme, formarono il nucleo originale di un movimento politico antifascista diffuso solo fra una catena di associati, ma dagli ideali molto ben definiti: la scelta del regime repubblicano e non più monarchico per l’Italia; l’affermazione delle idee liberali in politica, il perseguimento dell’uguaglianza dei diritti e della giustizia nella società.

Il movimento si denominò Movimento Unitario di Rinnovamento Italiano (M.U.R.I.).

Per Franco Valabrega, opporsi alla dittatura fu un imperativo categorico nel periodo universitario, durante il quale si laureò in Giurisprudenza.

L’attività del M.U.R.I. fu scoperta dalla occhiuta polizia fascista e Dino Giacosa finì prima in carcere e poi al confino nell’isola di Ventotene. Anche Franco Valabrega, dopo 7 mesi di carcere, nel 1941, fu condannato a 5 anni di confino in un remoto paesino del Molise, chiamato Limosano. Nell’estate del 1942, riuscì a rientrare a Torino in licenza per malattia e ottenere il condono.

Dopo l’occupazione tedesca, con la giovane moglie, Luciana Tedeschi, si spostò dal rifugio famigliare di Villardora in Val di Susa, ad Ala di Stura. Là, fu la comune amica, Pia Luzzatto, a presentare Franco ai partigiani locali, mentre il suo amico Massimo Ottolenghi detto Bubi, lo presentò ad Ada Gobetti, coordinatrice delle formazioni GL del Piemonte. Nelle Valli di Lanzo si formò un importante gruppo di giovani partigiani ebrei, amici fra loro. 

Nel marzo del 1944, Franco Valabrega si unì alla 11° Brigata Garibaldi Torino della 2° Divisione Piemonte, con sede a Mondrone, in alta Val di Lanzo. Il comandante era l’amato Battista Gardoncini assistito dal commissario politico Antonio Giolitti. Franco Valabrega divenne vice commissario politico della Divisione.

La figura del commissario politico nella Resistenza è molto importante: non si occupava di armi, ma di cultura, parlava ai partigiani, ai montanari e ai contadini in mezzo ai quali si sviluppava la Resistenza, spiegava che cosa erano i partiti, la democrazia, le libere elezioni, come doveva essere l’amministrazione della giustizia, in genere si occupava anche del giornale di brigata o di divisione. Franco Valabrega infatti era il maggiore redattore del giornale “Scarpe Rotte” i cui articoli firmava con lo pseudonimo di Fraval.

Ecco un frammento di un articolo da “Scarpe rotte”: “E’ notte, mentre scrivo, sono di guardia al telefono. Mi valgo di questa occasione perché durante tutto il giorno l’attività del comando è stata intensa per badare a tutte le necessità e so che domani altro lavoro ci attende. Ho dato or ora il cambio al nostro comandante di Divisione che, per primo, ha voluto fare il suo turno, nonostante che oggi la sua attività sia stata tutt’altro che lieve, e sappiamo che non ha più vent’anni.

Nulla di nuovo’, dice “Mi ha dato le consegne, con un sorriso bonario sul volto un poco affaticato ed una amichevole battuta sulla spalla. So che domani, prima delle sei, sarà di nuovo in piedi. È una gran cosa l’esempio. Ti rincuora, ti fa apparire più lieve ogni fatica, ti incita a fare di più. “Se lo fa lui…”. Ognuno senta questo incitamento. Poco tempo ormai ci divide dal conseguimento della nostra meta e tutti dovranno dimostrarsi degna di essa. I lunghi mesi di patimenti e di meditazioni ci avranno così dotati di quel senso di responsabilità e di giustizia tanto necessari per l’opera di ricostruzione che ci attende. È finito il mio turno. Ora tocca ad un altro ufficiale: ‘Nulla di nuovo’ dico.

Valabrega che fungeva anche da magistrato per le unità partigiane che dovevano giudicare spie e prigionieri di guerra, era contrario alla pena di morte e, ogni volta, si adoperava per la liberazione degli accusati; lavorò, inoltre, perché molte famiglie ebraiche fossero accolte benevolmente dalla popolazione civile della valle, pensando che fosse anche una questione di educazione alla generosità e alla cittadinanza. Parteciparono a questa gara di solidarietà i valligiani, i partigiani e anche i Salesiani del collegio San Filippo Neri di Lanzo.

Le Brigate Garibaldi promanavano dal Partito Comunista, ma né Valabrega, né gli amici partigiani ebrei, Aldo Luzzatto e Ottolenghi lo erano. Erano solo dei pacifisti, liberalsocialisti, di tradizione mazziniana che non si rifiutarono di collaborare con le Brigate Garibaldi, di credo politico diverso dalla loro.

Quando Giolitti si ruppe una gamba e fu trasferito in Francia, Valabrega prese il suo posto come commissario politico a tutti gli effetti.

Nell’autunno del 1944, i rastrellamenti tedeschi e fascisti, condotti da molti mesi con mezzi e artiglieria pesante, ebbero ragione delle forze garibaldine, Gardoncini fu catturato e fucilato nell’ottobre del 1944. Le forze partigiane si dispersero.

Anche Valabrega tornò in Val di Susa, dove protetta dalle famiglie Richetto e Baraldi, era riunita la famiglia Valabrega allargata, nel frattempo, spostatasi per prudenza alla Borgionera, e a Rubiana. Vivevano con documenti falsi, presentandosi come sfollati dalla grande città.

Franco ricorda che il nonno Giacobbe Enrico Valabrega, anch’egli antifascista che, a suo tempo, aveva condiviso le idee del MURI e ricevuto un’ammonizione dalle autorità fasciste, durante la clandestinità, si metteva la Kippà (il piccolo copricapo che gli ebrei indossano durante le loro preghiere) tirava fuori un libro di preghiera in ebraico e ne recitava qualcuna ad alta voce, in cortile, seduto su di un seggiolino pieghevole.  Giacobbe Enrico Valabrega, che si era sempre dilettato di scrivere poesie in dialetto piemontese, nel suo rifugio, scrisse un poemetto in rime baciate dal titolo L’Esodo di Giacobbe. Era una specie di diario delle traversie subite in versi, dedicato alle future generazioni che si dovevano aprire alla pace e alla speranza.

Ritratto di Franco Valabrega ventenne, 1937

Limosano (Cartolina postale)

Valerio Valabrega, Gisella Lahmi Valabrega, Enzo De Benedetti e Franco Valabrega in Val di Susa, 1942

Foglio matricolare di Franco Valabrega

Valli di Lanzo, Ala di Stura, veduta della piazza della chiesa

Ala di Stura (Cartolina postale)

Questionario CDEC sul contributo di Franco Valabrega alla Liberazione

Franco Valabrega con il padre Giacobbe Enrico Valabrega a Torino, 1941

Franco Valabrega e Mariuccia De Vincenzo, Fabbrica di vernici “Spada” a Torino (Archivio Fondazione CDEC, Famiglie ebree in Italia, Fondo Valabrega Franco)

Glossario

Auschwitz

Luogo in Polonia dove sorse il campo di sterminio per gli ebrei di tutta l’Europa occidentale, dotato di impianti sia di assassinio tramite gas velenoso e sia di smaltimento dei cadaveri. Auschwitz fu anche campo di punizione per oppositori politici e per prigionieri di guerra russi del cosiddetto Terzo Reich

Bolzano

Luogo dove sorse il campo di polizia e transito per prigionieri, ivi rinchiusi per punizione, o in attesa di deportazione verso Auschwitz, se ebrei, o verso i campi di concentramento della Germania nazista, se oppositori politici

Brigate Autonome

Formazioni militari della Resistenza organizzate su base non partitica facenti riferimento al cosiddetto Regno del Sud impersonato da Vittorio Emanuele III e dal generale Pietro Badoglio, Primo ministro dopo l’arresto di Mussolini

Brigate Fiamme Verdi

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del partito della Democrazia Cristiana, particolarmente attive in Lombardia

Brigate Garibaldi

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del Partito Comunista Italiano facenti riferimento al CLN

Brigate GL (Giustizia e Libertà)

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del Partito d’Azione facenti riferimento al CLN

Brigate Matteotti

Formazioni militari della Resistenza organizzate su iniziativa del Partito Socialista Italiano facenti riferimento al CLN

Brigate Osoppo

Formazioni militari della Resistenza organizzate su base pluripartitica, con prevalenza del partito della Democrazia Cristiana, particolarmente attive nel Friuli-Venezia Giulia

CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)

Organo centrale politico di direzione della Resistenza contro il fascismo e il nazismo costituito dai partiti antifascisti

CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia)

Organo centrale politico della Resistenza contro il fascismo e il nazismo, creato dopo la liberazione di Roma e pertinente solo alle regioni settentrionali d’Italia

CVL (Corpo Volontari della Libertà)

Struttura militare di coordinamento della Resistenza, operativa dal 9 giugno 1944, con sede a Milano e facente riferimento al CLN

DELASEM (Delegazione Assistenza Emigranti)

Organizzazione di assistenza ebraica in favore dei profughi ebrei, creata nel 1939 dall’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, passata in clandestinità dopo l’8 settembre 1943

FMCR (Fronte Militare Clandestino della Resistenza)

Struttura militare che raccoglieva ufficiali e soldati del regio esercito sbandati dopo l’8 settembre 1943, guidati dal colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo, una delle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944

Fossoli

Luogo nel circondario della città di Carpi dove sorse il campo di polizia e di transito per ebrei destinati ad essere deportati verso Auschwitz. Fu anche il campo per prigionieri politici destinati ad essere deportati nei campi di concentramento della Germania nazista

Fronte della gioventù

Organizzazione giovanile della Resistenza su base interpartitica progettata da Eugenio Curiel, coadiuvato da Gillo Pontecorvo

Gruppi di Difesa della Donna GDD

Formazione interpartitica di donne resistenti, costituita a Milano nel novembre del 1943

Gruppi di combattimento

Unità militari dell’esercito cobelligerante italiano attive al fianco degli Alleati e nate dalla riorganizzazione del regio esercito scompaginato l’8 settembre del 1943

JOINT (Jewish Joint Distribution Committee)

Organizzazione di soccorso ebraica statunitense che inviava fondi nell’Europa occupata dalla Germania nazista per soccorrere ebrei in pericolo

Linea Gotica

Seconda linea fortificata per la difesa delle armate tedesche, che tagliava l’Italia per traverso da Massa Carrara sul mare Tirreno a Rimini sul mare Adriatico. A Nord: i tedeschi, a sud gli Alleati che avanzavano

Linea Gustav

Prima linea fortificata per la difesa delle armate tedesche che tagliava in due l’Italia. La linea andava dal Mar Tirreno al Mar Adriatico iniziando dal confine tra Campania e Lazio fino a Ortona. Fu disposta da Hitler il 4 ottobre 1943

Organizzazione TODT

Ente di costruzione di ponti e trincee che operò dapprima in Germania e, in seguito, in ogni Paese occupato dalla Germania nazista. Todt è il cognome dell’iniziatore dell’ente

OSS (Office of Strategic Services)

Servizi segreti statunitensi operanti nel periodo della seconda guerra mondiale nei territori nemici

PCI

Partito Comunista Italiano facente parte del CLN e, più tardi, anche del CLNAI

PdA

Partito d’Azione facente parte del CLN e, più tardi, anche del CLNAI

PLI

Partito liberale Italiano facente parte del CLN e, più tardi anche del CLNAI

PSI

Partito Socialista Italiano facente parte del CLN e, più tardi anche del CLNAI

Ricompart

Riconoscimento qualifiche per le ricompense ai partigiani, fondo documentario conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato

Risiera di San Sabba

Sorto a Trieste, fu campo di polizia e di transito per ebrei arrestati nell’Italia nord-orientale destinati ad Auschwitz; fu anche campo di prigionia per oppositori politici della Venezia Euganea, della Venezia Giulia e della Slovenia

RSI

Repubblica Sociale Italiana. Stato fantoccio collaborazionista con la Germania nazista, esistito nell’Italia centrosettentrionale dal settembre del 1943 all’aprile del 1945. La sua capitale era Salò sul Lago di Garda, la sua guida era Benito Mussolini

SIM

Servizio Informazioni Militari

SOE

Special Operations Executive (servizi segreti britannici operanti nel periodo della II guerra mondiale)

Zona d’Operazione Litorale Adriatico

Territorio staccato amministrativamente dall’Italia e annesso al cosiddetto Reich tedesco, corrispondente alle province di: Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume (oggi Croazia) e di Lubiana (oggi Slovenia)

Zona d’Operazione Prealpi

Territorio staccato amministrativamente dall’Italia e annesso al cosiddetto Reich tedesco, corrispondente alle province di: Trento, Bolzano e Belluno